domenica 27 ottobre 2013

ADHD parte seconda


Bene, scoperta la diagnosi.......mio figlio ha un disturbo dell'attenzione, legato all'iperattivita. ???
Che vuol dire? E' un problema neurologico, non psicologico, cioè che l'area del cervello preposta all'attenzione e alla concentrazione non funziona correttamente. AH...

OK, bene il fatto di sapere che cos'ha mio figlio è il primo passo per aiutarlo, embè'?
Si il problema non è propriamente lui, sono tutti gli altri, gli altri intesi gli adulti che non sanno cosa devono fare, docenti impreparati e non sufficientemente sensibili a capire che bambini come lui vanno trattati in modo da aiutarli. Questo non succede, succede invece che nella cruda realtà è mio figlio che si deve adattare al modo esterno, anche se non ce la fa, tutti gli altri non lo stanno ad aspettare, non lo aiutano ma lo calpestano, cosa fare? Farlo certificare? FATTO......dopo tre settimane di scuola viene a casa con una nota della professoressa di tedesco ..."Suo figlio si distrae in classe"  ??? O...O...Davvero? Ma son presa per il c...?o cosa?  Ok, vado a parlarle di persona e mi vien chiesto che cosa puo' fare per attirare la sua attenzione.
Viene redatto un PDP (ossia un piano didattico personalizzato) in cui, nel caso si trovasse in difficoltà possano aiutarlo , per esempio se non fosse in grado di finire una verifica, dargli del tempo in più, o più breve , se andasse male per distrazioni, dargli un'altra possibilità a voce, e altre piccole cose che gli possa dar una mano. Staremo a vedere come sarà l'evoluzione del mio ometto. Spero solo che crescendo prenda coscienza e pian piano impari a convivere tranquillamente senza sentirsi inferiore agli altri e senza dover chiudersi delle porte o alle scelte della vita perché non in grado di affrontarle.

Di qualsiasi cosa lui abbia bisogno io gli sarò sempre vicina.

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